Per i ricercatori
M. Lorenzi, T. Lorenzi, E. Marzetti, et al.Exp Gerontol. 2016;81:8-12 La serina proteasi A1 richiedente elevate temperature (HtrA1) è una serina proteasi con multi dominio che viene secreta, ed è implicata nella inibizione della segnalazione che permette l’attivazione del fattore di crescita beta(TGF-β) 1, ovvero di una citochina che ricopre un importante ruolo antinfiammatorio. I risultati del presente studio dimostrano l’associazione dei livelli plasmatici di HtrA1 con lo stato di fragilità. |
E. García-Esquinas, B. Rahi, K. Peres, et al.Am J Clin Nutr. 2016;104(1):132-42 In questo studio si è esaminata l’associazione tra il consumo di frutta e verdura ed il rischio di fragilità negli anziani. Tra gli anziani residenti in comunità, il consumo di frutta e verdura era associato ad un minore rischio di fragilità a breve termine, l’associazione più forte si otteneva consumando 3 porzioni di frutta al giorno e 2 di verdura.
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Y.R. Huo, P. Suriyaarachchi, F. Gomez, et al.Arch Gerontol Geriatr. 2016;65:255-9 L’obiettivo di questo studio è quello di ottenere un fenotipo completo di obesità sarcopenica in una popolazione ad alto rischio. Gli autori hanno trovato che i soggetti con obesità sarcopenica erano anziani (81.1±7.3), per lo più donne e con tendenza ad avere una scarsa densità minerale ossea, bassa forza di presa della mano, bassa velocità di deambulazione e scarso equilibrio. I soggetti con obesità sarcopenica inoltre presentavano elevati livelli di ormone paratirioideo e bassi livelli di vitamina D. |
S. Freitag e S. SchmidtSoc Sci Med. 2016;160:120-7 L’obiettivo di questo studio è quello di valutare gli effetti di un intervento di informazione biografica sulla fragilità psicologica e la salute negli anziani. I risultati ottenuti indicano effetti positivi a breve termine dell’intervento sulla fragilità e sulla salute mentale degli anziani. Chi ha beneficiato dell’intervento presentava una salute mentale migliorata ed inferiori livelli di fragilità. |
Q.L. Xue, J. Tian, L.P. Fried, et al.Am J Epidemiol. 2016;183(11):1037-44 Esistono diversi fenotipi utilizzati come strumenti di caratterizzazione clinica della fragilità. Sebbene ci siano studi riguardo la comparabilità e l’efficacia di diverse semplificazioni ed approssimazioni dei fenotipi di fragilità esistenti per la predizione del rischio di fragilità, non ci sono studi che abbiano valutato la stabilità della caratterizzazione clinica raggiunta. I risultati ottenuti mostrano che non vi è un numero di criteri utilizzati per caratterizzare i fenotipi di fragilità (PFP) ma piuttosto combinazioni di criteri specifici che predicono i rischi di outcome avversi. Ci sono contesti clinicamente importanti dove PFP semplificati non possono essere utilizzati in modo intercambiabile. |
F.J. Tarazona-Santabalbina, M.C. Gómez-Cabrera, P. Pérez-Ros, et al.J Am Med Dir Assoc. 2016;17(5):426-33 L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare se un intervento multicomponente supervisionato, basato su un programma di attività fisica (MEP) svolto da anziani fragili, può invertire la fragilità e migliorare la funzionalità, la cognizione, le emozioni e le reti sociali, così come i biomarcatori della fragilità, rispetto ad una popolazione controllata che non riceve l’intervento. |



